SULLA POESIA
Tenzone
Tommaso Di Francesco
Ma… la poesia?
Eppure lì al Tonale
quella lenisce il male
nella casa di luce avita
si ridà senso e vita
tra le piante d’olio condisce
ripeto lenisce e sulla riva
alla fine arriva…
Donatello Santarone
Quello che dici è vero
Ma la poesia si nutre
Anche di un altro vero
Che è fuori dai versi
E ci rende diversi.
Tommaso Di Francesco
Certo ci si nutre
di quel che poi putre
ma il verso solo resta
il sol dell’universo.
Velio Abati
Ah, Tommaso voce pubblica amico
so quanto di questo e d’un altro male
s’impasta la sillaba c’or non dico.
Ma sappiamo che ha senso, meglio: vale
se non si scarna, non s’india l’antico
ultimo dominio c’ancor ci assale.
La poesia è nello sterco, nell’intrico
di coscienza chiara e angoscia mortale.
La mia vita vedi tutta è ognor tesa
a nomar dell’olivo il sudore
e nei tram il sentore del ciliegio.
Ma comune, se diversa, è l’impresa
tu nel tumulto, io chiuso nel furore:
che ma più sia la vita un privilegio.
Tommaso Di Francesco
Nello sterco che ci sia
chiara appare la poesia
ma d’accademia la parola
fa l’invidia e la scarola
di potere profumata
mangia tu quest’insalata.
Donatello Santarone
Il nostro sogno antico
Di politica e poesia
Di accademia e di sezione
Di insalata e di scarola
Il nostro sogno antico
Di dialettica risuona
Antica e nobile parola.
Tommaso Di Francesco
Volete vasi comunicanti
volete versi mendicanti
la doppia oscurità resta il lavoro
l’umile nostro movimento reale
che sospesi ci farà del male
appesi tra laboratori di senso
carta letteraria di rovine
macerie terrestri e divine.
Donatello Santarone
Volete chi?
Chi siamo noi?
Chi tu sei?
Chi io che ti scrivo?
Tante domande
Per nominare il lavoro
Per non trasformarlo in oro.
Tommaso Di Francesco
In coro si trasforma il lavoro
tenendo la barra del versante.
Donatello Santarone
Questo lavoro offeso
Non più difeso
Da chi ha tradito il coro
Per inseguire l'oro
Dobbiamo oggi rappresentarlo
Usando ancora la lente di Carlo.
6 ottobre 2016