Colloqui del Tonale 2023-

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Non c'è silenzio

Sabato 13 aprile 2024, Velio Abati, Saluto

Sabato 13 aprile 2024, Claudio Gnesutta, L'economia. Tra narrazione e narrazione (parte prima)

Sabato 13 aprile 2024, Claudio Gnesutta, L'economia. Tra narrazione e narrazione (parte seconda)

Sabato 13 aprile 2024, Claudio Gnesutta, L'economia. Tra narrazione e narrazione - Discussione

 

 

Mario Fraschetti

Noterelle di regia alle letture dalla Memoria delle piante

 

Ho accolto con grande piacere la proposta di una performance in lettura del testo dell'amico Velio Abati, La memoria delle piante, testo che mi ha incantato dalle prime pagine.

Un caleidoscopio di fatti e riflessioni che si compongono inaspettatamente, come inaspettatamente si scompongono in un libero viaggiare in avanti e a ritroso nel tempo, scritto con un linguaggio ricercato, lirico e poetico in cui spesso si nobilitano termini del parlato dei contadini della Maremma.

Riguardo alla regia, per sintetizzare un così ricco testo, si correva il rischio di creare un reader digest.

La complicità emotiva, fornita da luoghi che appartengono al vissuto dello scrittore, prende il posto di suggestioni derivanti dalla lettura.

Mi sono affidato a più voci lettrici che, nelle loro differenze, narrano la stessa storia e tutte insieme sono l'io parlante.

Anche gli ascoltatori diventano parte della storia in cui, attraverso i differenti ambienti, si immergono.

Il variare della luce del giorno fornisce una ineguagliabile illuminotecnica.

Non è quindi una performance di lettura affidata solamente all'ascolto: crea immagini che nascono e svaniscono lungo il filo sottile tra sogno e ricordo.

Sabato 16 marzo 2024, dalla Memoria delle piante, letture a cura di Mario Fraschetti, con allievi del Teatro Studio, interventi musicali di Francesco Melani

Sabato 16 marzo 2024, dalla Memoria delle piante. Dibattito

 

 

 

 

 

Non sembri una stramberia voler indicare una verità nascosta proclamando “non c’è silenzio”. Certo, si potrebbe dire, siamo immersi in fin troppi messaggi. Ed è appunto con il troppo, che è fatto silenzio di senso e di verità nelle nostre giornate. Il breve programma di questa primavera invita a guardare, meglio, a ricordare l’ovvio oltre il frastuono e ambisce a mostrare la necessità del vero e del senso, se non riesce a nominarlo, nella persuasione che questo non possa essere che conquista  collettiva.

L’azione corale del primo Colloquio ne è una figura, nel convincimento di assecondare una ragion d’essere della stessa Memoria delle piante, se non altro essa l’ancorerà a suoi sostrati profondi, per quanto non esaustivi.

Il secondo appuntamento, con la sua ostentata distanza dal genere letterario e dall’allusività sua propria, può apparire una provocazione ulteriore, presentando – prima volta nei Colloqui – un appuntamento con gli studi economici. In realtà, si tratta di approdare alla medesima meta, percorrendo la strada inversa: guardare, studiare la falsa verità del chiacchiericcio per mostrare un’altra possibilità.

A tutto, come di consueto, daranno vita i ragionamenti che si protrarranno nella sera tra un bicchiere e un piatto alla buona in comune, portandoci dietro i profumi e i colori dei campi e dei colli.

Settanta e altre feste - autunno

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Martina Bussettini, Il tema ambientale dell'acqua

Martina Bussettini, Dibattito

Velio Abati, Saluto

Anna Grazia D'Oria, Il Sud nell'acquario dell'editoria italiana

Anna Grazia D'Oria, Il Sud nell'acquario dell'editoria italiana. Dibattito 1

Anna Grazia D'Oria, Il Sud nell'acquario dell'editoria italiana. Dibattito 2

Velio Abati, Saluto

Stefano Dal Bianco, A. Zanzotto: un percorso nel paesaggio

Donatello Santarone, Pedagogia nella poesia di Zanzotto

Dal Bianco, Santarone, Dibattito

Velio Abati, Saluto

Omaggio a Giorgio Luzzi

Luisa Ricaldone, Raccontare la fame

Giorgio Luzzi, Luisa Ricaldone,  Dibattito

La stagione autunnale muove dai fatti sempre più minacciosi degli squilibri climatici e della cecità delittuosa di chi indirizza le sorti, alleva le sofferenze umane. Ma i Colloqui non si stancano di confidare nella forza minima della gramigna, delle cicale che anche dopo anni sbucano dal terreno, a coltivare legami e le ragioni tenaci dell’umano.

Settanta e altre feste proseguono, come annunciato, con la presenza di amici e temi cari: la poesia, nelle sue voci infaticabili e alte, la letteratura osservata con sguardo femminista, l’industria editoriale raccontata dall’esperienza di una piccola casa editrice distante dai circuiti dominanti, per chiudere con il ritorno al grave tema ambientale, questa volta indagato dal lato dell’acqua, dopo i ragionamenti di altri Colloqui sul suolo e sull’aria.

Il coro verde dei colli, il contrappunto discreto di un piatto alla buona e di un bicchiere di vino ci accompagneranno poi alla sera.

Settanta e altre feste - primavera

Tommaso Di Francesco, La poesia come contesa oltre i confini

Rodolfo Zucco, Perché non se ne può fare a meno

Sabato 6 maggio, Tommaso Di Francesco, Rodolfo Zucco, Dibattito 1

Sabato 6 maggio, Tommaso Di Francesco, Rodolfo Zucco, Dibattito 2

Sabato 15 aprile, Martina Covitto, Il lessico di Magliano in Toscana: un'analisi sul campo

Sabato 15 aprile, Veronica Giol, "Il mio sogno di te non è finito". Sulle lettere di Eugenio Montale a Irma Brandeis

Sabato 15 aprile, Beatrice Rosi, Digital Twin: un organismo informazionale per riprogettare la realtà

Sabato 15 aprile, Martina Covitto, Veronica Giol, Beatrice Rosi, Dibattito

Sabato 11 marzo 2023. Settanta e altre feste. L'Assassinio di V. Abati. Letture di Lorenzo Scribani, Maria Pia Betti, Velio Abati

Sabato 11 marzo 2023. Settanta e altre feste. Walter Lorenzoni, Cultura tra locale e globale. Un'esperienza grossetana a cavallo del millennio

Sabato 11 marzo 2023. Settanta e altre feste. Dibattito

L’interruzione del consueto, propria della festa, è conquista di uno spazio di allegria e di riflessione collettiva. È il godimento di qualcosa sperato e raggiunto, con il riconoscimento del concorso comune, per questo la festa è sempre con gli amici, che s’incontrano e si confermano. Ma non c’è allegrezza piena che, come insegna Dante per il desiderio, non si sporga verso il futuro. Infatti la festa è riflessione sul passato e sul futuro, anzi la sua forma più alta, proprio perché accompagnata dal piacere: non solo quello della conoscenza, ma anche quello proprio della meta raggiunta.

Così, la ventesima serie dei Colloqui, che torna ad abbracciare le due stagioni, presenta varie particolarità, alludendo nelle sue forme, più di altre volte, alla collaborazione. I tre incontri di primavera si aprono con l’omaggio giocoso di un mio inedito, seguito subito dalla riflessione di un protagonista di una certa stagione culturale grossetana. Nel colloquio successivo, tre mie ex allieve presenteranno le loro ricerche. Chiuderanno poi la primavera due autori di un campo caro ai Colloqui, la poesia.

Gl’incontri d’autunno saranno interamente dedicati ad approfondire e allargare temi scandagliati in serie precedenti.

Il resto, come di consueto, lo faranno il paesaggio e il cibo gustato insieme.