Alberto Cioni
Recensioni
a Tommaso Di Francesco
1.
Alla presentazione
nella platea di capelli bianchi
improvvisi tonfi:
cadono a terra i bastoni dei vecchi.
In fondo anche il silenzio
lo apprezzi dal frastuono
di una foglia che cade da un ramo.
Ma nell'angolo della sala,
in questo luogo raccolto,
lontano dal fragore di questa via budello,
qui dove un tempo era la Suburra,
un giovine taciturno, dal berretto a visiera,
ti darebbe, lui forse, una mano
a smontare pezzo a pezzo
la tua barricata franata....
Somiglia a un marinaio sceso dal Potemkin.
A terra ha girovagato per la città maschera
bevendo vino guasto
in bettole abiette.
Ora stranito si guarda attorno,
non sa cosa fare.
La corazzata ha preso da tempo il largo.
E nessuno qui, anche se volesse,
potrebbe aiutarlo.
2.
Tu rifuggi al bel canto,
la bellezza mai t'inganna
e l'amico di un tempo non comprende
e si perde in aneddoti che sanno
di mito stantìo.
Tu pudico
ti nascondi da sempre
nella scabra materia dei versi
che la lingua saporano
di calcìna e di sabbia
..............................................
(Eppure potresti con Esenin
suonare qualche nota all'organetto:
lo sai, non travolse la metrica
l'avanguardia sovietica.
Fàllo questo canto, fagli questo dispetto...)
3.
Di questa ultima opera mi hai data
la tua copia privata
mi sembra quasi
di averla rubata
ci sono ancora i foglietti
che hai messo
tra una pagina e l'altra
è vissuta ed è già consumata
me ne viene il rimorso
di battere il tuo stesso percorso
l'altra, l'originale,
non so a chi l'hai data
ma forse anche questa è speciale
come le altre, da espugnare